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Da TDG Magazine – Febbraio 2024

Tra il mare magnum di pubblicazioni per Laquintaedizionedelgdrpiùfamosodelmondo (leggi: Dungeons & Dragons), quest’autunno ha fatto la sua comparsa Bard’s Gate di Kaizoku Press. La casa editrice italo-giapponese ci ha già regalato manuali di un certo peso (ricordate l’ormai introvabile Rappan Athuk?) e questo è sullo stesso tenore: 560 pagine piene zeppe di informazioni.

Iniziamo subito col dire che Bard’s Gate è una città-stato di un mondo fantasy, facilmente utilizzabile in qualsiasi campagna di D&D (o derivati), e questo volume (in origine pubblicato dalla statunitense Frog God Games) la descrive in ogni dettaglio. Il manuale si presenta bene, completamente a colori, con un numero congruo di illustrazioni e con una bella copertina cartonata, disegnata dal talentuoso Artem Skukaev; il volume contiene anche una grande mappa pieghevole a colori.

Il modulo si apre con un corposo capitolo d’introduzione che descrive la storia della città dall’epoca della fondazione fino al presente, l’ordinamento politico, le organizzazioni, gli individui influenti e le razze e le etnie che vi abitano. Il livello di dettaglio è impressionante, con paragrafi addirittura sulla monetazione (ci diverte molto che la moneta più preziosa sia LA LIRA, simbolo della città) e sui numerosi alcolici disponibili. Il capitolo descrive, inoltre, due nuove razze interpretabili (i nani di città e gli emarginati uomini-topo) che aggiungono ulteriore colore a questo modulo di ambientazione. Chiude il capitolo una sorta di “Tutto-Città”: un utilissimo elenco, diviso per categorie, di tutte le attività descritte nel volume, dalle taverne, ai servizi illeciti, passando per bordelli e templi.

Seguono un paio di capitoli che descrivono i dintorni della città, il territorio sotto la sua influenza e le fortezze circostanti che la proteggono. Qui troviamo anche delle tabelle per gli incontri all’esterno con tanti spunti per avventure e una descrizione in dettaglio, con tanto di mappe, di cittadelle militari poste a sorveglianza della zona, dove facciamo la conoscenza con i cavalcagrifoni, un’unità militare di élite che protegge la città dai numerosi pericoli che la circondano.

Passiamo al capitolo 3 e 4, che descrivono in dettaglio i gruppi e le organizzazioni della città: gli appassionati dei giochi di potere e delle avventure investigative piene di intrighi qui troveranno pane per i propri denti, visto che la città (retta da un’oligarchia mercantile e non da una nobiltà vera e propria) è affollata da decine di istituzioni, corporazioni, forze di polizia, società, templi (tantissimi templi!) e sette, alcune delle quali segrete e non proprio votate al bene dei cittadini. L’organizzazione e la storia della città lancia più di una strizzata d’occhio alla storia d’Italia, e in particolare al periodo delle signorie. In più punti Bard’s Gate viene rappresentata (anche con le illustrazioni) come una sorta di Firenze o di Venezia rinascimentale: una società estremamente complessa e sfaccettata dove più forze tentano di afferrare un brano di potere a spese delle altre. Altra cosa che rende Bard’s Gate diverso dalla tipica pubblicazione per V Edizione è il taglio più adulto: nella metropoli, ad esempio, le prostitute abbondano e c’è una corporazione a proteggerne “gli interessi” (o a “tenerle buone”, a seconda di come volete leggere le cose). Anche la magia, seppure una forza con cui rapportarsi, non è onnipresente. I maghi e la loro corporazione sono potenti, ma non vedrete prodigi ad ogni angolo di strada. 

I capitoli 5 e 6 sono un po’ una sorpresa, dato che descrivono un sistema di regole opzionali per acquistare e vendere immobili e un sistema per gestire le classi sociali in maniera sistematica (entrambi i sistemi sono utilizzabili con pochi accorgimenti anche in altre ambientazioni e giochi di ruolo). Anche qui il livello di dettaglio è impressionante, ogni tipo di edificio è descritto in dettaglio, con considerazioni su tasse, riparazioni ecc. Volete fare pubblicità negativa a un vostro rivale e fargli perdere la faccia (e status sociale)? Volete farvi accettare nell’alta società? Qui vi spiegano come! Le regole sono molto semplici ma l’approccio è molto “old school” e ricorda da vicino i vecchi manuali per Advanced Dungeons & Dragons.

Dal capitolo 7 in poi la città viene propriamente descritta. Ogni capitolo, dal 7° al 25° (per un totale di circa 150 pagine), analizza in dettaglio uno dei quartieri della città, descrivendo con dovizia di particolari (e con l’ausilio di mappe) botteghe, templi, locande, sedi di corporazioni, magioni e altri punti d’interesse (e chi li frequenta). La cosa da notare è che, proprio come in Rappan Athuk (con cui questo supplemento ha dei collegamenti), ciascuno di questi capitoli ha un trafiletto che ne descrive le caratteristiche generali, così da dare al GM informazioni concise sull’area (ronde, ricchezza, tipo di attività ecc.). Inutile dire che in questi diciotto capitoli si sprecano gli spunti per avventure e le “easter egg”. Si tratta di una vera e propria miniera di informazioni, da utilizzare organicamente in una campagna ambientata a Bard’s Gate, o come “pezzi” da usare alla bisogna nelle vostre avventure. Avete bisogno di un quartiere povero già pronto? O di una bottega da armaiolo? Forse vi serve un misterioso negozio di componenti magici? Qui trovate di tutto e molto molto di più. Da notare anche che fino a questo punto il manuale è quasi del tutto “agnostico”, utilizzabile per qualsiasi gdr fantasy.

Le successive cento pagine o poco meno sono occupate da ben 8 scenari d’avventura già pronti ambientati in città e nei suoi dintorni; in realtà si tratta di una vera e propria campagna, che porterà i personaggi dal 1° al 10° livello (anche se ci chiediamo se alcune di esse non siano un po’ troppo difficili). Le avventure sono tutte di buona qualità, con mappe a colori, dove non mancano dilemmi morali (ottima l’avventura che affronta il tema del razzismo), combattimenti impegnativi e tanta investigazione. In particolare la terza (il Sopra e il Sotto) e l’ottava (L’Abbazia di Slip-Gallows) ci paiono ottime e vi consigliamo di procurarvi il modulo anche solo per giocarle.

Ma non finisce qui, dato che ci sono anche delle appendici: una (dettagliatissima e imperdibile) dedicata agli incontri casuali in città, una (scarna) dedicata agli immancabili nuovi oggetti magici, e una (enorme, di oltre 150 pagine!) dedicata alle statistiche di personalità, png e mostri che si possono incontrare in città (praticamente un vero e proprio “bestiario” che rivaleggia con il Manuale dei Mostri!).

In definitiva, Bard’s Gate, proprio come il suo predecessore Rappan Athuk, è un modulo “mostruoso”, che contiene in sé centinaia e centinaia di ore di gioco. Certo, 80 euro sono un po’ tantini, ma la quantità di materiale che il volume contiene li vale tutti. La traduzione ci sembra estremamente curata e Kaizoku Press, con il permesso di Frog God, ha ulteriormente espanso il volume e lo ha migliorato correggendo alcuni fastidiosi errori e imprecisioni. A parte sono anche disponibili Ribellione in Scena (un’avventura di trenta pagine che non ha trovato posto nel manuale) e, per i completisti, una mappa gigante delle Lande Perdute, il mondo in cui in origine Bard’s Gate era ambientata.

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